Origini
Anche se l'Abissino è una delle più antiche razze conosciute, ci sono ancora oggi continue controversie riguardo alla sua storia. In molti reputano che l'Abissino sia il diretto discendente dei gatti adorati nell'antico Egitto perché assomiglia moltissimo alle raffigurazioni di gatti ritrovate su papiri e dipinti murali che ritraggono un felino elegante, dal corpo muscoloso, dal bel collo arcuato, grandi orecchie, occhi a mandorla, il mantello con pochissime striature tabby, di un caldo color ocra-dorato.Anche la struttura ossea corrisponde a quella di numerosi gatti mummificati risalenti fino al 2000 a.C.
Inoltre gli Abissini a tutt'oggi mantengono l'aspetto selvaggio del Felis Lybica, il gatto selvatico africano, e somigliano straordinariamente al Felis maniculata, citato dal tedesco E. Rüppel nel suo Atlas zur der Reise im Nördlichen Afrika, del 1828-30, con cui condividono la struttura snella ed elegante, il corpo più piccolo del gatto europeo, la ridottissima presenza di strature tabby sul corpo e il ticking.
L'origine del nome 'Abissino' non dipende tanto dal fatto che l'Etiopia -anticamente Abissinia- sia il luogo di origine reale di questa razza, quanto dal fatto che il primo 'Abissino' esibito all'esposizione del Crystal Palace in Inghilterra nel 1871 era registrato come gatto importato da quel paese e così chiamato per questo motivo.
Diffusione
Il numero del gennaio 1872 di Harper's Weekly cita questo Abissino come vincitore del terzo premio di questa esposizione e correda la notizia di alcune illustrazioni. Anche il libro Cats, Their Points and classification, dell'inglese Gordon Stables, pubblicato nel 1874, menziona l'Abissino. Il libro mostra una litografia a colori di un gatto con il mantello dotato di ticking e assenza di striature tabby su zampe, muso e collo. La didascalia dice: "Zula, di proprietà della moglie del Capitano Barret-Lennard. Questo gatto, importato dall'Abissinia alla conclusione della guerra..".Le truppe inglesi abbandonarono l'Abissinia nel maggio del 1868: questa può essere la data in cui i gatti con il ticking entrarono per la prima volta in Inghilterra. Sfortunatamente non esistono documentazioni scritte che ci consentano di far risalire i primi Abissini veri e propri a questi gatti importati: i primi pedigree risalgono infatti agli ultimi anni del XIX secolo e ai primi del '900.
Per questo motivo alcuni allevatori inglesi sono dell'opinione che la razza sia stata in realtà creata incrociando vari gatti silver e brown-tabby con gatti che presentavano ticking (i 'bunny cats': gatti-coniglio) autoctoni. L'abissino venne riconosciuto in Inghilterra nel 1882 e un primo standard fu stilato nel 1929.
Zula - 1874
Gli studi recenti
Recenti studi su basi genetiche dimostrano che l'origine più convincente della razza abissina siano le coste dell'Oceano Indiano e alcune zone del Sud-Est Asiatico. In effetti, il primo gatto identificabile come un abissino è un gatto impagliato ancora esposto al Museo Zoologico di Leiden in Olanda.Questo gatto ticked color lepre fu acquistato intorno al 1834 da un fornitore di piccoli animali selvatici ed etichettato dal fondatore del museo come "Patrie, domestica India". Nonostante l'Abissino, come razza, sia stato selezionato in Inghilterra, la sua introduzione in quello e molti altri paesi è quindi forse dovuta a colonizzatori e mercanti che si fermavano a Calcutta, il maggior porto dell'Oceano Indiano.
Il presente
Il primo abissino importato negli Stati uniti d'America dall'Inghilterra risale ai primi del '900, ma la grande importazione di gatti di alta qualità per selezionare la razza è databile a partire dal 1934.Negli Stati Uniti d'America questa è ora una delle razze a pelo corto più diffuse, ed ha larga diffusione anche nei Paesi europei transalpini, soprattutto nel nord dell'Europa.
In Italia, dove c'è una più solida tradizione per i gatti a pelo lungo, viene ancora considerato una razza 'rara', per la sua scarsa diffusione, ma negli ultimissimi anni l'interesse per l'Abissino sta progressivamente crescendo, come si evince anche dalla nascita di nuovi allevamenti.